Segni positivi per il gioco d’azzardo negli USA

Negli ultimissimi giorni ci sono stati alcuni segnali positivi per il mondo del gioco d’azzardo negli USA. Due leggi legate a questo campo hanno ricevuto supporto e un grande giornale ha pubblicato un editoriale anch’esso positivo per il mondo del gioco online. Anche se non è un punto di svolta, è certamente un buon segno per gli operatori.

La legge del 2011 chiamata “The Comprehensive Problem Gambling Bill” è stata rilanciata il 23 giugno dal rappresentante democratico Jim Moran e co-sponsorizzata dal rappresentante repubblicano Wolf e da altri due democratici, Berkley e Hastings. Il Concilio Nazionale degli Stati Uniti sul Gioco Patologico ha raccomandato al Congresso di sostenere questa legge, il cui obiettivo è aumentare la protezione dei giocatori patologici e la conoscenza di questo tema. Grazie a tale legge l’autorità americana che si occupa delle dipendenze avrebbe anche l’incarico di prendere in cura coloro che hanno una dipendenza dal gioco d’azzardo, e riceverebbe i fondi adeguati per farlo. Un portavoce del Concilio sul Gioco Patologico ha dichiarato che la sua organizzazione sta lavorando per sostenere attivamente questa legge, e ottenerne l’approvazione.

Nel giugno del 2011 il repubblicano Joe Barton ha proposto una legge per legalizzare nello stato del Texas il poker online, senza permettere altre forme di gioco via internet. La legge è stata appoggiata anche da un altro repubblicano e da alcuni democratici. Negli ultimi giorni il numero dei sostenitori è salito a 25, di cui ben 19 democratici, nonostante l’iniziativa della legge sia venuta da un repubblicano.

L’ultimo segnale positivo proviene dal quotidiano The New York Observer, che ha parlato in un editoriale delle entrate che arriverebbero nelle casse dello stato grazie alla tassazione del gioco online. I tentativi locali di legalizzare i casinò online vengono ritratti in questo articolo assai positivamente, come una dimostrazione di realismo e di intelligenza da parte dei politici, che dovrebbero imparare ad approfittare dell’industria del gioco, invece che continuare ad avversarla in modo cieco e senza poter ottenere risultati pienamente efficaci.